Very British Problems

Avete presente i personaggi interpretati da Hugh Grant nelle più famose commedie inglesi o l’impacciato Colin Firth ne “Il diario di Bridget Jones”? Chi di voi leggerà “Very British Problems. Making Life Awkward for Ourselves, One Rainy Day at a Time” di Rob Temple non potrà fare a meno di pensare a loro.

Il profilo del britannico doc è quello di un fascio di nervi travestito da essere umano che genera un costante stato di ansia e impacciataggine nell’affrontare qualsiasi azione quotidiana, come comprare un caffè, mettersi in coda o ordinare al ristorante. Ma traspare anche una notevole considerazione dell’altro e quell’estrema gentilezza per cui i britannici sono tanto noti.

Per quanto non sia bello ragionare per stereotipi, è vero che esistono delle caratteristiche peculiari che accomunano persone della stessa nazionalità. Se poi ad investigare e a delineare tali tratti è una persona che osserva e vive il fenomeno dall’interno, in quanto figlio di quella stessa nazione, i risultati saranno ancora più attendibili.

Rob Temple è infatti un inglese che, dopo aver creato un account Twitter con il nickname #Very BritishProblems (SoVeryBritish), ha iniziato a postare osservazioni divertenti sulla quintessenza della “britannicità”. Molti suoi connazionali si sono rispecchiati in queste brevi descrizioni tanto che adesso l’account Twitter conta quasi 800.000 followers e dal web si è passati alla carta stampata.

Vediamo alcuni dei twit più divertenti sugli inglesi.

  • Farsi esplodere la vescica pur di non disturbare il passeggero seduto accanto in aereo.
  • Comprare una forma di formaggio grande quanto la ruota di un trattore a costo di non ripetere per la terza volta: “Un po’ meno, grazie”.
  • Rassicurare il proprio parrucchiere che la temperatura dell’acqua va bene anche se è talmente bollente che la testa rischia di sciogliersi.
  • Realizzare di essersi seduti sul sedile davanti di un taxi per non trattare il tassista come un tassista.
  • Passare da “Kind regards” a “Regards” in una mail col tentativo di far capire al destinatario che si è sul punto di perdere la pazienza.
  • Aspettare che la persona che sta leggendo il giornale alle spalle finisca di leggere prima di girare la pagina.
  • Tentare di far notare a qualcuno che ha la pataccia aperta usando parole in codice, impercettibili movimenti degli occhi e finti colpi di tosse.
  • Scoprire che il posto riservato in treno è stato occupato da una persona che non ha nessuna intenzione di alzarsi e rimanere in piedi per tutto il viaggio senza dire nulla.
  • Il terrore di salutare qualcuno e scoprire che si sta andando via nella stessa direzione.
  • Scivolare per terra restando a quattro di spade e scoppiare a ridere per far capire agli altri che è tutto ok.
  • Buttarsi per strada a costo di essere investiti piuttosto che passare davanti a qualcuno che sta scattando una foto.
  • Giustificare la bottiglia di vino vuota dicendo: “La maggior parte l’ho usato per l’arrosto”.