Una recente ricerca sulla formazione dei laureati e le esigenze delle imprese, promossa dall’Università IULM in partnership con Centromarca e Fondazione Crui ha evidenziato le conoscenze, le capacità e gli orientamenti più richieste delle aziende e tra le “top” tre risulta essere in primis la lingua inglese il sapere più sollecitato. Inoltre la ricerca ha evidenziato i gap esistenti tra profilo ideale e reale dei giovani e uno dei più significativi continua a essere quello relativo alla lingua inglese, area che necessita di ulteriori investimenti di tempo e metodologici. Secondo l’indagine, tra le 5 azioni prioritarie per colmare questi gap, un potenziamento dell’insegnamento della lingua inglese oltre che delle nuove frontiere della comunicazione.
Pochi giorni fa l’amministratore delegato di Groupon Italia, Boris Hageney ha dichiarato che nel nostro paese c’è un “deficit linguistico non spiegabile ai miei colleghi tedeschi e inglesi” asserendo che una delle difficoltà dell’azienda è di trovare giovani competenti sotto l’aspetto linguistico. E’ per questo motivo che Groupon sottopone i profili più validi a dei corsi di lingua inglese. Dello stesso parere altri importanti imprenditori italiani che evidenziano la stessa carenza linguistica nei giovani.
Abbiamo affrontato in questo blog la notizia dell’iniziativa del Politecnico di Milano di adottare dal 2014 l’inglese come lingua ufficiale di tutti i corsi e altre università stanno per prendere la stessa direzione, in un’ottica di internazionalizzazione dell’offerta formativa italiana.
Crediamo sia una svolta positiva e necessaria nella formazione dei giovani che attualmente escono dall’università con profili professionali alti, ma che di fatto sono svantaggiati nel mercato del lavoro.
Articolo a cura di: Rita Borgia