La Londra Horror di Dylan Dog

Halloween è alle porte e  preannuncia un ritorno da brivido.  Stiamo parlando di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo più famoso della storia del fumetto,  partorito dalla mente geniale di Tiziano Sclavi trent’anni fa e che ritorna in edicola con nuove storie.

Dylan non ha bisogno di molte presentazioni. La maggior parte di voi saprà che è inglese, vive a Londra, è un ex poliziotto di Scotland Yard e si occupa di casi misteriosi e soprannaturali.

Nonostante  il suo ‘papà’ sia  italianissimo, le sue avventure ci catapultano in una Londra gotica, mistica e orrifica. La capitale inglese ha fatto da sfondo a innumerevoli film e storie ma immaginare che la notte si popoli di zombie di ritorno dall’oltretomba o mostri pronti ad uccidere fa un certo effetto.

La nuova edizione promette tante novità anche dal punto di vista dell’ambientazione: le zone principali in cui Dylan si muove sono infatti quelle di una Londra contemporanea e multietnica, vale a dire i quartieri in espansione come Southwark, dove sorge il grattacielo The Shard, o East London. Gli autori promettono che Londra non farà solo da background alle storie ma ne sarà protagonista a tutti gli effetti.

Oltre alla collocazione geografica, in Dylan Dog sono tanti  i riferimenti legati alla tradizione letteraria e cinematografica inglese, il cui fascino ha rapito Sclavi sin da piccolissimo  (a sei anni leggeva  già Edgar Allan Poe). E’ evidente innanzitutto nelle fattezze del volto di Dylan Dog che ricalcano quelle dell’attore britannico Rupert Everett , nel suo stesso nome, omaggio al famoso poeta gallese Dylan Thomas e nell’aver ripreso anche delle peculiarità del personaggio di Sherlock Holmes (Dylan suona il clarinetto così come il suo ‘collega’ detective suonava il violino).

La storica casa editrice Bonelli ha creato davvero tanta attesa attorno alla rinascita di Dylan Dog e degli altri personaggi, promettendo storie avvincenti con quello stile horror che ha fatto la fortuna del fumetto.

Chissà se i nuovi autori riusciranno a non deludere le aspettative e a trasportare ancora una volta il lettore in quel confine sottile  in cui la realtà e l’incubo si mescolano fino a lasciare senza fiato.